Recensione del film Amami se hai il coraggio
Amami se hai il coraggio è l'ennesimo film francese che passa su Cinema e film, fatto certo non nuovo a chi segue il sito da un po', e che sa che sono un fan della commedia d'oltralpe.
Tra gli altri, difatti, sono già passati i vari Le folli avventure di Rabbi Jacob, 8 donne e un mistero, Una top model nel mio letto, La cena dei cretini, oltre che film più famosi come Il favoloso mondo di Amelie o Giù al nord.
Ma questi, forse i migliori del lotto francese, non sono certo gli unici passati sul sito, come dimostrano le recenti recensioni di La crisi! e Carissima me, diretti rispettivamente da Coline Serreau e da Yann Samuell.
Della prima regista, peraltro, avevo già proposto l'interessante Il pianeta verde, mentre il secondo viene bissato proprio oggi con Amami se hai il coraggio, film che vede come protagonista quella Marion Cotillard che da anni è considerata una promessa del cinema francese e che è già comparsa in film di spessore come Una lunga domenica di passione, Big Fish, Inception, Nine.
L'avvio di Amami se hai il coraggio è ottimo: la voce narrante, la scena iniziale, lo stile surreale, i due protagonisti fanno tutti il loro dovere, coinvolgendo da subito lo spettatore e prospettanto una commedia romantica sullo stile de Il favoloso mondo di Amelie o di Carissima me.
Il registro tuttavia cambia subito, proponendo un film decisamente più disincantato, più maturo, persino più duro.
Un duro colpo per gli amanti del primo genere filmico, peraltro aumentato dai notevoli salti temporali della storia, forse eccessivi.
Altro aspetto che mi ha lasciato dei dubbi è il basso livello dei dialoghi (oltre che delle situazioni umane a tratti), fatto che in buona parte rovina l'atmofera fiabesca e surreale del film.
In conclusione, Amami se hai il coraggio èun film sufficiente, ma che lascia la sensazione che avrebbe potuto essere assai migliore.
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