Articolo di approfondimento del libro di Fabio Marchesi Grazie - La tecnica del campo GIA
L'articolo di approfondimento di oggi è dedicato all'ultimo lavoro di Fabio Marchesi, autore e ricercatore che spazia tra miglioramento personale, fisica quantistica, legge di attrazione, linguiaggio e autoipnosi, convinzioni personali, etc.
Il suo ultimo libro, Grazie - La tecnica del campo GIA, si concentra in particolare sul sentimento utile ad attrarre nella vita cose positive sotto forma di eventi, persone, etc: la gratitudine.
Difatti, l'acronimo del titolo, GIA, sta proprio per "gratitudine incondizionata anticipata", ritenuta la chiave di volta per far collassare in modo positivo la funzione d'onda della realtà che fino a un certo punto contiene tutte le possibili evoluzioni.
Di seguito riporto l'inizio di un interessante spunto tratto da Grazie - La tecnica del campo GIA, rimandandovi poi al sito per questioni di brevità.
“Chi considera solo la componente visibile della realtà ritiene che siano le cause passate a generare gli effetti presenti, che il presente sia un effetto del passato (principio di causalità).
Considerando invece anche la componente invisibile della realtà, sono gli intenti, le finalità future di ogni cosa che, interagendo tra loro, generano gli eventi presenti (principio di finalità).
Fino ad oggi siamo stati istruiti ad essere razionali, a credere e dare valore solo al visibile ripetibile, condivisibile per questo, e conseguentemente a reagire emotivamente alle circostanze in base a come ci appaiono e a come vengono giudicate da noi e dagli altri. Così, se ci accade di vivere una esperienza che riteniamo bella e piacevole reagiamo sentendoci felici, almeno per un po’, e se ci accade di viere una esperienza che riteniamo brutta e spiacevole, reagiamo soffrendone.
Semplicemente reagiamo… aspettiamo il dopo, che una cosa sia già accaduta, per reagire ad essa così come ci viene spontaneamente di fare, per poi giudicarla positiva o negativa in base alla nostra reazione e a come l’abbiamo interpretata.
Ma quando qualcosa è già accaduta è irreversibile, non la si può cambiare e questo è molto frustrante, normale, ma molto frustrante...
Alcune scoperte della fisica quantistica (come l’esperienza della doppia fenditura) ci hanno dato la possibilità di accorgerci che..."