Recensione del film Ghostbusters 2
Ghostbusters è da sempre uno dei miei film preferiti: da quando ero ragazzino l'avrò visto almeno una quindicina di volte.
Meno fortuna, dalle mie parti ma in generale, ha avuto il suo seguito, Ghostbusters 2, film che ha seguito il primo a breve distanza (mentre il terzo dovrebbe uscire a breve!), ma con risultati assai più modesti.
E questo non perchè sia un brutto film, anzi lo giudico discreto, ma perchè il confronto con l'inarrivabile primo Ghostbusters lo fa impallidire.
I protagonisti sono praticamente gli stessi: gli acchiappafantasmi di base (Peter Venkman, Raymond Stantz, Egon Spengler), la solita cliente difficile Dana Barrett, l'aiutante Louis Tully.
Sarebbe a dire, rispettivamente, Bill Murray (SOS fantasmi), Dan Aykroyd (Blues Brothers, Lo strizzacervelli), Harold Ramis (regista del film capolavoro Ricomincio da capo), Sigourney Weaver (Alien), Rick Moranis (La piccola bottega degli orrori).
In questo secondo episodio tuttavia gli acchiappafantasmi si trovano a malpartito, visto che, dopo aver salvato la città di New York e dopo averla svuotata dai fantasmi, per loro il lavoro è diminuito grandemente, tanto da doversi ridurre a partecipare a sagre e feste private.
Per fortuna c'è la solita Dana Barrett, che stavolta ha attirato un antico tiranno dei Carpazi, tale Vigo von Homburg Deutschendorf,il quale brama di reincarnarsi nel di lei neonato.
Rispetto al primo film abbiamo un po' di critica sociale in più, un po' di patriottismo in più, ma assolutamente meno ispirazione e originalità.