Recensione del libro di Manuela Pompas Reincarnazione, una vita, un destino
Dopo la recensione di Io scelgo, io voglio, io sono di Fabio Marchesi su Una vita fantastica! arriva la recensione del libro Reincarnazione - Una vita, un destino di Manuela Pompas.
Come intuibile dal titolo, si tratta di un libro dedicato all'argomento della reincarnazione, affrontato sia dal punto di vista teorico, ma soprattutto da quello della pluridecennale esperienza di ipnologa di Manuela Pompas, che nel testo riporta un nutrito numero di casi ed esempi reali.
La regressione ipnotica, col suo bagaglio di conoscenze (certezze, per chi le sperimenta), è secondo l'autrice un forte fattore di crescita personale, dal momento che allenta l'urgenza della vita, rende tutto più fluido e scorrevole, e inoltre spiega il perchè di certe compulsioni, mancanze, etc.
Ancora, rende le persone consapevoli dei debiti-crediti karmici e del perchè alcune persone sono nella nostra vita, dopo esserci state anche accanto anche in vite passate (che comunque per autori come Neale Donald Walsch o Rasha sono vite parallele e compresenti, e non passate o future).
Data la grande considerazione per il campo, Manuela Pompas non invita, e anzi sconsiglia, la regressione fai da te, come invece consigliata da autori come Brian Weiss.
In tema di disaccordi, ne approfitto per esprimerne uno verso Reincarnazione, una vita, un destino: non approvo il senso di fatalistico e ineluttabile destino che permea le sue pagine, come se le vite passate avessero già scritto la vita attuale e non esistesse il libero arbitrio.
Non solo per una questione di convinzione personale (ma anche di logica, visto che la mancanza di libero arbitrio manderebbe all'aria tutto il progetto divino della creazione), ma anche perchè contradetta apertamente e ripetutamente da molti maestri spirituali o entità disincarnate canalizzate (cito nel primo caso lo stesso Neale Donald Walsch e nel secondo Abraham-Esther Hicks).