Recensione del romanzo di Tanith Lee Il signore delle illusioni
Il signore delle illusioni è il romanzo con cui la scrittrice Tanith Lee ha aperto il Ciclo dei Signori delle Tenebre, saga fantasy-fantastica che le ha dato una fama internazionale.
Proprio per la sua fama positiva ho deciso da poco di concederle un'altra chance, dopo che anni fa iniziai a leggere proprio Il signore delle illusioni, dovendo poi rinunciare per troppa noia.
Sfortunatamente, anche stavolta l'esito è stato il medesimo, appena attutito dal fatto che sono almeno riuscito a terminare il libro, comunque non lungo.
Ma andiamo a tracciare in sintesi la trama del romanzo: siamo agli albori del pianeta Terra, e su di esso, oltre agli uomini, vivono anche delle divinità, come Azharn, il signore della morte, o Chuz, il signore delle illusioni.
Intorno a loro, tutte le persone con cui giocano, visto che essi concepiscono la Terra e l'uomo come un campo da gioco su cui rivaleggiare e portare avanti una battaglia personale, al di là delle sofferenze causate alle persone.
I vari Nemdur, Jasrin, Dunizel e Zharet, in tal senso, non sono altro che pedine sulla loro scacchiera.
Il signore delle illusioni non mi è piaciuto perchè non è nè appassionante, nè divertente, nè originale nè acuto, risultando ai miei occhi solamente una serie di mini episodi collegati dal fatto che i due dei cercano di darsi fastidio a vicenda.
Insomma, il romanzo di Tanith Lee mi ha ancora deluso, da cui la mia valutazione mediocre. Senza dubbio Tanith Lee non è l'autrice che fa per me.