Si tratta, peraltro, di uno dei testi di automiglioramento di maggior successo degli ultimi anni, con molti riscontri e vendite importanti.
Il suo autore è Geoff Colvin, il quale parte da una domanda di partenza: se è vero che il talento, come l'intelligenza, è genetico e innato come sostengono alcuni, come mai molte persone di grande talento e intelligenza non hanno successo nella vita (anzi, il talento inattuato è persino proverbiale, come sottolinea Donald Trump in Pensa in grande e manda tutti al diavolo)?
E come mai altre persone decisamente poco brillanti di successo ne hanno in abbondanza?
E come mai molti passano da una categoria all'altra anche in modo repentino?
Evidentemente, ci sono delle altre variabili da tenere in considerazione oltre il qi, come evidentemente è possibile educarsi sulla strada dell'eccellenza e del successo (gente come Mozart o Tiger Woods, dice l'autore, ha conseguito l'eccellenza nel proprio campo grazie all'impegno e alla perseveranza, non per grazia divina).
In questa direzione, Colvin descrive l' "esercizio intenzionale", un esercizio impegnativo ma che garantisce di imboccare il sentiero del miglioramento e del successo personale, tanto nel lavoro quanto nella vita.
La trappola del talento si rivela un manuale completo, ricco nella teoria e nella pratica, di grande utilità, nonostante alcune parti poco chiare e lineari.