Recensione del romanzo di George Martin I fiumi della guerra
I fiumi della guerra è il sesto romanzo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George Martin, dopo Il trono di spade, Il grande inverno, Il regno dei lupi, La regina dei draghi e Tempesta di spade.
Mi mancano dunque altri tre libri e poi avrò terminato quanto finora tradotto in italiano...
In questo libro la guerra per il trono di spade dei Sette Regni sembra pendere in modo deciso verso il lato dei Lannister, laddove invece gli Stark paiono sempre più in difficoltà: tra Robb, Sansa e Arya, infatti, nessuno è al sicuro, e lo stesso mezzo Stark Jon Snow ha la sua difficile guerra da combattere.
In questo sesto libro (che poi non è il sesto, visto che la Mondadori ha suddiviso ogni romanzo originale in due o tre parti) George Martin alterna come suo solito azione e diplomazia, e anzi quest'ultima è persino prevalente, con gli intrighi di palazzo che la fanno da padrone.
Tra l'altro, Martin è strepitoso nelle varie caratterizzazioni dei numerosi personaggi, nonchè nello stile dei rispettivi punti di vista, tanto che, curiosamente, si finisce per simpatizzare anche per i "cattivi" (come Tyrion il Folletto o Jaime Lannister).
In definitiva, I fiumi di guerra sono l'ennessimo ottimo episodio delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George Martin, scrittore che vi consiglio senz'altro.