Il film recensito oggi è un film di fantascienza, e in particolare di quel sottogenere del fantastico che è la distopia (ossia il contrario dell'utopia; esempio letterario di quest'ultima è
Utopia di Moro, mentre esempio della prima è
1984: di Orwell).
Accompagnava il film una fama di medio spessore, abbastanza meritata, comeho potuto verificare.
Ma andiamo con ordine, cominciando dalla trama: in un lontano futuro l'umanità è stata decimata da un virus letale, che l'ha costrettaa rifugiarsi all'interno di un'unica città, Bregna, in cui i pochi superstiti vivevano in un apparente idillico enessere.
In realtà, dietro l'idillio vi era una dittatura, e contro la dittatura vi era un gruppo di rivoltosi, tra i quali Aeon Flux, personaggio femminile che dà il nome al film.
L'incipit del film è ottimo e invitante, così come eccellente si rivelano scenografia e montaggio, con alcune scelte di regia veramente notevoli.
In tal senso, Aeon Flux si propone come colossal di fantascienza.
Tuttavia, esso manca le sue promesse, dal momento che, oltre all'estetica (eccellente, lo ripeto), vi è poco altro: la trama di tipo distopico è tutto sommato banale, i dialoghi si rivelano ugualmente piatti, e i personaggi principali non si faranno ricordare in eterno.
Alla fine della fiera, dunque, siamo di fronte a un film che è una gioia per gli occhi (Charlize Theron in tal senso aiuta), ma che non lo è per i sensi cerebrali, riproponendo una situazione purtroppo tipica nel cinema di fantascienza odierno, spesso curatissimo a livello di dettagli o di effetti speciali, ma carente dal punto di vista delle idee e della profondità (senza andare molto lontano, di recente ho recensito Il mondo dei replicanti).
A mio avviso la bellezza estetica è un motivo sufficiente per vedee Aoen Flux, ma vi avviso che oltre la sufficienza non si va...
Fonte:
http://foscodelnero.blogspot.com/2010/11/aeon-flux-karyn-kusama-film.htmlIl film recensito oggi è un film di fantascienza, e in particolare di quel sottogenere del fantastico che è la distopia (ossia il contrario dell'utopia; esempio letterario di quest'ultima è Utopia di Moro, mentre esempio della prima è 1984: di Orwell).
Accompagnava il film una fama di medio spessore, abbastanza meritata, comeho potuto verificare.
Ma andiamo con ordine, cominciando dalla trama: in un lontano futuro l'umanità è stata decimata da un virus letale, che l'ha costrettaa rifugiarsi all'interno di un'unica città, Bregna, in cui i pochi superstiti vivevano in un apparente idillico enessere.
In realtà, dietro l'idillio vi era una dittatura, e contro la dittatura vi era un gruppo di rivoltosi, tra i quali Aeon Flux, personaggio femminile che dà il nome al film.
L'incipit del film è ottimo e invitante, così come eccellente si rivelano scenografia e montaggio, con alcune scelte di regia veramente notevoli.
In tal senso, Aeon Flux si propone come colossal di fantascienza.
Tuttavia, esso manca le sue promesse, dal momento che, oltre all'estetica (eccellente, lo ripeto), vi è poco altro: la trama di tipo distopico è tutto sommato banale, i dialoghi si rivelano ugualmente piatti, e i personaggi principali non si faranno ricordare in eterno.
Alla fine della fiera, dunque, siamo di fronte a un film che è una gioia per gli occhi (Charlize Theron in tal senso aiuta), ma che non lo è per i sensi cerebrali, riproponendo una situazione purtroppo tipica nel cinema di fantascienza odierno, spesso curatissimo a livello di dettagli o di effetti speciali, ma carente dal punto di vista delle idee e della profondità (senza andare molto lontano, di recente ho recensito Il mondo dei replicanti).
A mio avviso la bellezza estetica è un motivo sufficiente per vedee Aoen Flux, ma vi avviso che oltre la sufficienza non si va...
Fonte:
http://foscodelnero.blogspot.com/2010/11/aeon-flux-karyn-kusama-film.html