Recensione del film Adele e l'enigma del faraone
Sono un fan del regista Luc Besson, e non a caso mi sono guardato, sempre con gusto, i suoi vari Angel-A, Il quinto elemento, Leon, Arthur e il popolo dei Minimei, i quali tra l'altro sono film assai diversi l'uno dall'altro (l'ultimo è addirittura un film d'animazione), fatto che testimonia la grande elasticità del regista francese.
Francese, ma con forte contaminazioni americane, fatto evidente in una certa spettacolarità dei suoi prodotti, che comunque conservano un forte senso di surrealità tipicamente francese.
Che personalmente apprezzo assai, e ciò spiega come mai su Cinema e film siano passati film come Il pianeta verde, Il favoloso mondo di Amelie, Carissima me, Amami se hai il coraggio, Lezioni di felicità.
Stavolta è la volta di Adele e l'enigma del faraone, film di Luc Besson tra archeologia, storia, giallo e umorismo. La protagonista p Adele Blanc-Sec, sorta di Lara Croft ante-litteram, donna parigina del 1911 sempre in mezzo agli eventi più improbabili, come la nascita di uno pterodattilo!
Adele indagherà sul caso, alternando azione e umorismo, oltre che un'aria decisamente sensuale, fatto che ingentilisce il film, che può tra l'altro vantare dei buoni dialoghi e una buona sceneggiatura, oltre che una buona caratterizzazione dei personaggi, per quanto forse un po' troppo caricaturati.
Complessivamente, Adele e l'enigma del faraone è un film gradevole e originale, che non a caso ha vinto anche qualche premio cinematografico.
Se desiderate una sorta di Indiana Jones più grazioso e sardonico, Adele potrebbe fare al caso vostro.