Stavolta, nello specifico, andiamo a parlare di finanziamenti pubblici, e in particolare dei finanziamenti destinati alle PMI, ossia lepiccole e medie imprese, per le quali negli ultimi anni c'è stato un certo sostegno al credito, tanto a livello nazionale quanto a livello regionale o provinciale.
E proprio questa è la prima variabile da osservare, ossia la localizzazione della del finanziamento pubblico.
Altra variabile: la categoria di imprese cui il finanziamento è destinato: grandi o medio-piccole.
Altra cosa da sottolineare: negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi meccanismi di ditribuzione dei fondi (riguardo al tipo di finanziamenti, va da sè che i finanziamenti a fondo perduto sono sempre più apprezzati).
Ad ogni modo, ecco il tipico iter per i finanziamenti pubblici: all'uscita del bando pubblico (o del bando a sportello, che consiste in un bando privo di scadenza o che rimane valido fino a esaurimento delle risorse disponibili) la singola impresa deve verificare se rientra tra quelle che possono fare domande, per sede sul territorio o per dimensioni; una volta verificati tutti i requisiti necessari e le varie limitazioni, potrà predisporre un progetto comprensivo di business plan (ossia la previsione di spesa in relazione allo specifico obiettivo economico), fatto cui seguirà l'analisi delle domande pervenute da parte della commissione preposta.
Paradossalmente, la criticità principale per le PMI non tanto quella di preparare un progetto adatto, quanto quella di essere informate dei vari finanziamenti possibili, nonchè il muoversi con competenza all'interno della burocrazia.
Difficile, difatti, che le piccole imprese abbiano al loro interno una sezione con specialisti del settore, fatto che spinge molte di esse ad esternalizzare il servizio avvalendosi della competenza di esperti di bandi pubblici e di reperimento risorse finanziarie.
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