Articolo sulla Grecia e la crisi economica
Sfortunatamente, ultimamente la crisi della Grecia è salita agli onori della cronaca, un po' per le difficoltà economiche, un po' per i disordini civili che ne sono scaturiti.
Noi ovviamente rimaniamo sul fattore prettamente economico, chiedendoci, come si sono chiesti molti, se è possibile che un paese così piccolo possa determinare grandei sconvolgimenti nell'economia europea e mondiale o se, al contrario, si sta sopravvalutando la portata dell'evento.
Difatti, la Grecia pesa sul PIL (ossia sul prodotto interno lordo) europeo appena per il 2,5%...
Gli eventi sono cominciati a fine 2009, quando il governo grego ammise che il suo disavanzo di bilanzio era di diverse volte superiore a quello dichiarato, fatto che ha generato un'ondata speculativa nonchè una perdita di credibilità della moneta unica.
A quel punto le possibilità per l'Europa erano tre:
- aiutare la Grecia con risorse proprie,
- gestire il default della Grecia in modo possibilmente ordinato, concordando con i creditori una diminuzione del valore dei titoli,
- espellere la Grecia dell'Europa Unita e lasciarla al suo destino.
Si è scelta dapprincipio la prima ipotesi, ma senza esiti apprezzabili.
Ci si è così orientati più di recente sulla seconda... con la terza che rimane come extrema ratio. In questo caso, si avrebbe una clamorosa fuga di capitali, il fallimento delle banche greche, nonchè la possibilità di "contagio" degli altri paesi minori dell'Europa, oltre che un effetto anche su quelli maggiori.
In uno scenario di questo tipo, i capitali fuggirebbero dai paesi deboli versi i mercati rifugio (Usa, Svizzera, Germania, Giappone).
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