Recensione del film Roger Dodger
Roger Dodger è il film che propongo nella recensione di oggi :si tratta di un film del 2002 il cui sottotitolo è "il sesso è dappertutto".
Come si vedrà poi, si tratta di un sottotitolo un po' forzato e markettaro, visto che non si tratta di un film particolarmente audace, almeno nelle immagini, rimanendo anzi più sul psicologico-drammatico.
Ecco in breve la trama: Roger lavora nella pubblicità, ed è un tipo assai brillante, dall'eloquio assai agile e facile... anche troppo, come si vedrà subito, tanto da attirarsi numerose antipatie (compresa la mia, ad essere sincero).
Un giorno piomba nel suo ufficio il nipote Nick, scappato da casa sua e appena arrivato nella Grande Mela.
Roger gli farà da cicerone nel mondo del sesso e del rapporti uomo-donna.
Due cose mi hanno infastidito parecchio: da un lato il protagonista, cinico e arrogante, e dall'altro la scelta della regia mobile.
Altra cosa che mi fa propendere per la mediocrità: in Roger Dodger si trovano solo o attori di secondo piano o attori la cui carriera è già finita in un passato più o meno illustre; andiamo così da Campbell Scott (L’esorcismo di Emily Rose) a Jesse Eisenberg ( Benvenuti a Zombieland, film che merita!), da Isabella Rossellini (Velluto blu) a Elizabeth Berkley (Showgirl).
Complessivamente, Roger Dodger dà l'impressione di un film che avrebbe pretese di film psicologico e arguto, ma che a conti fatti oscilla tra il cattivo gusto e il non divertente, rimanendo a mio avviso un film assolutamente mediocre, per quanto non del tutto pessimo.
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