Recensione del film fantastico Watchmen
Watchmen è il secondo film che vedo del regista Zack Snyder, dopo Il regno di Ga’ Hoole - La leggenda dei guardiani, peraltro recensito pochi giorni fa.
Occorre dire come si tratti di due film molto diversi tra di loro: il primo è un film recitato, di fantascienza, piuttosto cupo e drammatico, mentre il secondo è un film d'animazione, di genere fantasy e sul classico lieto fine.
Un elemento in comune c'è, comunque: ossia un certo senso della spettacolarità.
Watchmen è tratto da un noto fumetto statunitense, in cui negli Stati Uniti di qualche decennio fa persone normali e supereroi convivono... peraltro immersi in un clima di perenne Guerra Fredda e con Nixon al suo quinto mandato consecutivo.
Qualcosa però non convince... specialmente il supereroe o Walter Kovacs/Rorschach, che vede nell'assassinio di Edward Blake/ il Comico un campanello d'allarme, e va dunque ad mettere in guardia i suoi colleghi Jon Osterman/dottor Manhattan, Laurie Juspeczyk/Spettro di Seta, Daniel Dreiberg/Gufo Notturno.
Nonostante quello che potrebbe sembrare (supereroi da fumetto e regista tendente allo spettacolarismo), Watchmen non è solo azione, e anzi offre dei personaggi piuttosto realistici e umani, calati in un clima piuttosto cupo e oscuro (in tal senso mi ha ricordato un poco l'atrlo cinecomics Sin City).
Nessun commento:
Posta un commento