Lo facciamo con un classico della letteratura fantascientifica: Universo, libro scritto da Robert Heinlein in piena età dell'oro della fantascienza e considerato uno dei suoi capolavori.
Sfortuntamente, e lo dico subito, il romanzo mi ha deluso parecchio, data la fama sua e del suo autore, posto che mi sono ritrovato tra le mani un testo piuttosto banale e scontato, con personaggi poco caratterizzati e una trama che pare monca, ad essere positivi.
Ad ogni modo, ecco in breve la trama: in un futuro imprecisato l'umanità vive su un'enorme astronave a più livelli, da tante generazioni che ha ormai dimenticato il suo passato sulla Terra, e nemmeno sa più cosa siano i pianeti o lo spazio o la natura: l'astronave, nella loro concezione di vita, che è diventata pure una religione, è tutto ciò che esiste.
Dentro di essa, vivono sia gli uomini che i mutanti, seppur lontani su diversi livelli, ovviamente in perenne lotta tra di loro.
Il protagonista della storia è Hugh Hoyland, un uomo che sarà catturato dai mutanti e ne diverrà un servo, ma avendo da tale evento l'occasione di imparare cose che altrimenti non avrebbe mai imparato o visto, e mettendo in motouna serie di eventi che porterà a una sorta di rivoluzione intestina.
Il romanzo non mi è piaciuto molto per i motivi prima riportati, cui aggiungo anche un certo classismo-razzismo che si respira tra le righe nei confronti delle donne o dei diversi (i mutanti dal punto di vista fisico, ma il discorso pare valere anche per credo e religioni e paradigmi di vita), e che forse è un effetti degli anni in cui è stato scritto il testo (iniziato negli anni 40, e terminato negli anni 60, pubblicato a puntate).
Forse non è un caso, dunque, che ad Heinlein io abbia sempre preferito altri autori di fantascienza del periodo, come Van Vogt e Asimov...
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