martedì 19 ottobre 2010

I giardini della Luna - Steven Erikson: un fantasy noiosissimo?

Non mi nascondo dietro al fatto che Steven Erikson è uno degli autori fantasy più apprezzati in assoluto dagli appassionati del genere: in realtà, il suo I giardini della luna, primo libro del ciclo de La caduta di Malazan, mi ha annoiato a morte.

Sulle prime, ho sperato che mi fosse un po' indigesto solo l'incipit, cosa peraltro capitatami in casi di romanzi poi piaciutimi parecchio (penso per esempio a Domani le stelle di O.S. Card), tuttavia il senso di noia è durato per tutte le 600 pagine del romanzo, e certamente non mi si può accusare di essere stato poco paziente...

I motivi di tale mi scarso interesse?

Forse la mole imponente di nomi di persone, luoghi, fatti, razze, popoli, etc, ha interrotto talmente spesso la narrazione, costringendomi ogni santa volta a consultare l'appendice di fine volume, magari a volte inutilmente, ha fatto la sua parte.

E forse anche i continui salti spaziali e temporali, i quali, uniti alla confusione suddetta, hanno contribuito in modo rilevante.

Non credo invece che a coinvolgermi poco sia stata la trama fitta, visto che altri scrittori tendono a una grand concettosità, fatto che peraltro mi piace di solito; per rimanere nel genere fantasy, mi viene in mente G. Martin.

Ma forse è normale così: ad alcuni lettori piacciono Tolkien, Feist, Ende, Howard, Haggard, mentre ad altri Salvatore, Brooks, Donaldson, Paolini, la Rowling, etc.

Evidentemente, per riprendere i primi due nomi citati in articolo, a me piace Martin, mentre digerisco a fatica Erikson.

A ognuno il suo.


Fonte: http://libriromanzi.blogspot.com/2010/10/i-giardini-della-luna-la-caduta-di.html

Nessun commento:

Posta un commento