Mi era andata bene col brillante e originale Ogni cosa è illuminata, e col dinamico e adrenalinico Cloverfield, mentre mi è andata meno bene con questo La mia Africa.
E non perchè La mia Africa non sia un film fatto male; in tal senso, parlano abbondantemente a suo favore tanto i nomi (Maryl Streep e Robert Redford sotto i riflettori,Sydney Pollack alla regia, di cui avevo giò recensito il divertente Tootsie), ma soprattutto i sette premi Oscar conquistati.
Il fatto, semplicemente, è che il mix tra sentimentale e drammatico non costituisce affatto il mio genere cinematografico preferito, nonostante una sceneggiatura decisamente esotica, che, come suggerisce il titolo, ci porta nell'Africa, e quella vera,tra savane, Masai e animali locali.
Ad ogni modo, ecco in sintesi la trama: Karen Blixen, donna ricca ma in parte disillusa dalla vita, si reca in Africa a gestire la tenuta familiare.
Nel mentre, il matrimonio col marito Bror von Blizen-Finecke va verso la sua fine, e al contempo comincia una simpatia con l'avventuriero Denys Finch-Hatton, che però, pur amandola, la lascia spesso per safari e viaggi, in accordo col suo animo libero e vicino alla vita rurale.
Come detto, La mia Africa punta molto su sentimenti, e spesso su sentimenti drammatici e melodrammatici, cosa che non me lo ha fatto gradire molto.
Rimane il fatto che si tratta di un film di una certa importanza, che al contrario potrà senza dubbio piacere a chi apprezza gli ingredienti di cui è composto.
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