mercoledì 27 luglio 2011

Gli abbracci spezzati: c'è Penelope Cruz... ma basta?

Recensione del film Gli abbracci spezzati, con Penelope Cruz



Gli abbracci spezzati è il sesto film che recensisco con Penelope Cruz tra gli attori, dopo Volver, Nessuna notizia da Dio, Vicky Cristina Barcelona, Lezioni d’amore e Tutto su mia madre.

Il terzo diretto da Pedro Almodovar dopo Volver e Tutto su mia madre.

Rispetto a questi due film siamo tuttavia su canoni parecchio diversi.

Almodovar, difatti, pur mantenendo la sua musa Penelope Cruz, abbandona la sua tradizionale visione ginecentrica, facendo anzi di un uomo il protagonista centrale della storia, anche se, occorre dirlo, il grande carisma di Penelope Cruz gli sottrare attenzione e spazio vitale.

Ma andiamola a vedere la storia de Gli abbracci spezzati: Mateo Blanco era un regista di buon successo e prospettive, fin quando un incidente stradale gli sottrae la vista.

Alla sua amante, Lena, è tuttavia andata anche peggio...

Il film ripercorre la storia di Mateo, ora sceneggiatore, e di coloro che hanno fatto parte della sua vita: oltre Lena, l'ex moglie Judit, il di lei figlio Diego, peraltro assistente di Mateo, etc.

Gli abbrazzi spezzati è in sostanza una storia piuttosto triste e drammatica, in cui eventi lieti e umorismo trovano davvero poco spazio, al contrario dei precedenti film di Almodovar, in cui, pur se all'interno di vicende certamente pesanti (violenze sessuali, prostituzione, difficoltà di vita, etc), vi era comunque posto per l'allegria, qua invece totalmente assente.

Forse sta proprio in questo la mancata riuscita del film, a cui non basta la solia Penelope Cruz, bella e brava, per ottenere i galloni di film di valore.

Lo scarso successo di critica e di pubblico è buon testimone in tal senso.

In conclusione, Gli abbracci spezzati non è tra i migliori film nè di Pedro Almodovar nè di Penelope Cruz, e certamente non uno di quelli che andrò a rivedermi in futuro.


Fonte della recensione del film Gli abbracci spezzati, con Penelope Cruz

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