Vai e vivrai è il terzo film che vedo di Radu Mihaileanu, regista decisamente atipico per diversi motivi.
Intanto, è decisamente poco prolifico, avendo al suo attivo appena quattro film.
In secondo luogo, il tema centrale deis uoi film è sempre e invariabilmente il razzismo e la diversità.
Terzo, affronta il tutto con ironia e umorismo.
Almeno, di solito, visto che i suoi due film più celebri, Train de vie e Il concerto, hanno dalla loro proprio l'arma del paradosso e del divertimento.
Vai e vivrai, al contrario, rimane assolutamente serio.
Ad ogni modo, ecco la trama di Vai e vivrai: Shlomo è un bambino etiope che la madre, cristiana, per far sfuggire alla povertà dell'Africa, consegna a un'altra donna, ebrea, per portarlo in Israele al'interno dell'Operazione Mosè.
Sfortunatamente, la madre finta muore ben presto per una malattia, e Shlomo si trova costretto ad affrontare tutto da solo.
Egli finiràdato in adozione a una famiglia israeliana... col doppio paradosso di:
1. essere finito in una famiglia laica, laddove in teoria l'operazione era connessa alla religione ebraica,
2. continuare a far finta di essere ebreo a lungo...
Un altro paradosso è che egli vivrà in Israele il razzismo degli israeliani, la popolazione probabilmente più perseguitata della storia, nei confronti degli ebrei africani.
Ad ogni modo, il messaggio del film è chiaro: il razzimo è una cosa stupida, che sia diretto verso gli ebrei o dagli ebrei, e lo è tanto per la religione, quanto per la nazionalità o per l'etnia.
E su questo siamo d'accordo.
Sfortunatamente, Vai e vivrai non raggiunge i vertici espressivi de Il concerto o di Train de vie, ed anzi, mutilato dell'ironia tipica di Radu Mihaileanu, addirittura risulta noioso per larghi tratti.
Insomma, un messaggio lodevole non basta, e il film ha bisnog anche di personaggi bene caratterizzati e di intrattenimento, cosa che Il concerto o di Train de vie offrivano, e che al contrario Vai e vivrai non offre.
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