mercoledì 6 ottobre 2010

District 9: film di fantascienza, commedia, film drammatico o documentario??

La recensione di quest'oggi è dedicata a uno dei film rivelazione dello scorso anno, che si è guadagnato gli onori della cronaca prima con un'ingente campagna pubblicitaria virale, e poi con quattro nomination agli Oscar: District 9.

Il film, peraltro, è nato da un precedente cortometraggio girato dallo stesso regista, Neill Blomkamp, e, a conti fatti, ha incassato moltissimo, pur non essendo certo partico con ambizioni da capolavoro del cinema e, anzi, proponendosi come prodotto decisamente ambiguo e meticcio.

Disctric 9, difatti, parte come una sorta di documentario, poi assume i contorni da commedia (persino ridicola), quando improvvisamente passa al drammatico e infine all'azione più sfrenata.

Insomma, ce n'è per tutti i gusti...

Ma passiamo alla sintesi del film: nel 1982, improvvisamente, un'astronave aliena si piazza sopra Johannesburg, in Sudafrica.

L'incipit in stile Visitors o Indipendence day, tuttavia, non troverà una prosecuzione in una guerra umani-alieni, ma, anzi, evolverà nella costruzione, da parte degli uomini, di un quartiere vicino alla città africana, denominato District 9, anche in ragione del fatto che gli alieni, chiamati gamberoni a causa della loro somiglianza con i crostacei suddetti, sulle prima paiono impauriti, sperduti, incapaci di adattarsi alla nuova situazione, come se avessero perso il collegamento con un comando centrale (sia come gruppo sociale, sia come individui).

Succedono però due cose dopo: la prima è che il quartiere alieno diventa ben presto una specie di ghetto, con la xenofobia che dilaga a Johannesburg e dintorni.

La seconda è che gli alieni, o almeno qualcuno di essi, sembrano risvegliarsi, tanto da riavere accesso alla loro importate tecnologia.

Disctrict 9, peraltro, ha dei forti riferimenti al razzismo "vero", e in particolare alla situazione dell'apartheid sudafricano, allorquandonei sobborghi di Cape Town fucostruito il noto quartiere Disctrict 6 per le persone di colore.

Ma a noi interessa il film, e non le questioni storiche; e il film è piuttosto bizzarro, come detto, specie per il forte contrasto tra la prima parte, tanto disinvolta da apparire superficiale e leggera, e la seconda, al contrario, tesa e drammatica.

A me District 9 non mi ha fatto impazzire, devo dire la verità, in parte per la parte iniziale un po' ridicola, in parte per la povertà di dialoghi e alcune scelte di trama poco convincenti, ma non dubito che esso possa avere i suoi estimatori, e comunque rimane un film assai originale.


Fonte: http://foscodelnero.blogspot.com/2010/10/district-9-neill-blomkamp-film.html

Nessun commento:

Posta un commento