Posto che la prima parte della trilogia (ma già si parla di un maggior numero di libri scritti da Zeland) si presentava soprattutto teorica, per quanto con premesse e promesse elevatissime ("scegliere la propria esistenza"), tra i lettori italiani (precisamente, tra quelli che non si erano letti una delle traduzioni straniere, dal russo all'inglese) vi eramolta curiosità su dove sarebbe andato a parare l'autore e se avrebbe mantenuto le attese.
A mio avviso sì, in quanto, se è vero come detto che il primo libro si presentava prevalentemente teorico e discorsivo (anche se, comunque, qualche suggerimento di una certa importanza cominciava a darlo), è vero anche che stavolta Zeland offre numerosi strumenti operativi e consigli specifici.
Anzi, probabilmente risultando persino ostico a coloro che non fossero abituati a tematiche come legge d'attrazione, visualizzazzioni e tecniche varie per cambiare se stessi e conseguentemente la propria esistenza.
In attesa di quella che lo scrittore stesso definisce "l'artiglieria pesante del transurfing", ci arrivano comunque dei suggerimenti assai pratici, tra diapositive, finestre, frame, unità di anima e ragione, livello di importanza, fruscio delle stelle del mattino, etc.
Da dire due cose: da un lato gli abitué di manifesting e affini (visualizzazioni, silva, huna, ma anche pnl, etc) troveranno elementi familiari, come per esempio le sensorializzazioni degli obiettivi; dall'altro però Zeland effettua delle considerazioni decisive e assai precise su cose produce cosa, e su quali elementi sono utili e quali meno utili alla determinazione dell'esistenza desiderata.
In attesa del terzo volume (Avanti nel passato, che peraltro uscirà proprio tra qualche giorno!), dunque, già con questo secondo abbiamo una tecnologia importante al nostro servizio... a noi utilizzarla...
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