venerdì 25 marzo 2011

La schivata: film ambientato nei ghetti di Parigi...

Recensione del film La schivata



La schivata è il secondo film di Abdel Kechiche, che recensisco, dopo Cous cous.

Ambo i film hanno riscosso un certo successo in patria, ossia in Francia, col regista che è additato come regista di talento, particolarmente attento alla realtà sociale dei sobborghi e dei ghetti francesi.

Non a caso, se Cous cous era ambientato in un piccolo porto vicino Marsiglia, tra gli immigrati arabi, La schivata è ambientato invece nella periferia-ghetto di Parigi, e in particolare tra gli adolescenti della zona.

Degli adolescenti piuttosto lasciati a se stessi, alle prese con bande di quartiere e litigi sentimentali.

In questo scenario si muovono i due protagonisti della storia, ossia Krimò e Lydia, il primo di ragazzo origine araba e la seconda ragazza francese, i quali movimenteranno la vita loro e dei loro amici-conoscenti...

Forse il maggior pregio de La schivata è la caratterizzazione dei personaggi, netta, per quanto un po' stereotipata (la ragazza fascinosa, il ragazzo timido, l'amico più volitivo, etc), che tuttavia non pareggia la carenza a livello di trama e di dialoghi; soprattutto questi ultimi sono di una sciattezza imbarazzante, e rendono il film spesso sgradevole da seguire.

Da sottolineare che, come in Cous Cous, anche ne La schivata sono i personaggi femminili a risultare più decisivi (nel primo fu Rym-Hafsia Herzi, nel secondo Lydia-Sara Forestier).

Ad ogni modo, globalmente parlando anche questo secondo film di Abdel Kechiche non mi è piaciuto troppo...



Fonte della recensione del film La schivata

L'abito fa il manager: manuale di abbigliamento di Cinzia Felicetti!

Recensione del libro di Cinzia Felicetti L'abito fa il manager



Se tempo addietro era vero che "l'abito non fa il monaco" oggi al contrario è vero che L'abito fa il manager.

Questo, almeno, secondo Cinzia Felicetti, l'autrice del libro oggetto della recensione, testo che si inserisce nell'ampio campo della comunicazione e che in particolare va ad esaminare come vestirsi in modo adeguato per suscitare negli altri sensazioni positive.

Gli esperti di comunicazione, peraltro, ci dicono che alle persone bastano pochi secondi per formarsi un'idea su di noi, idea che in molti casi non cambia mai più... è importante dunque sapersi presentare in modo adeguato alle circostanze.

Fondamentale, persino, se si svolge un lavoro a diretto contatto con la gente, dalle pubbliche relazioni al management.

L'obiettivo di L'abito fa il manager è proprio quello di fornire suggerimenti preziosi su abbilgiamento ed estetica in generale, sfociando anche nel settore del galateo e dei comportamenti, ossia tutto quanto concorre alla formazione dell'immagine su di noi da aprte degli altri.

Complessivamente parlando, L'abito fa il manager è un libro scorrevole, divertente e utile... perfetto per chi cerca un consulente per l'abbigliamento...



Fonte della recensione del libro L'abito fa il manager di Cinzia Felicetti