giovedì 19 maggio 2011

Conversazioni con Dio - Libro 2: il secondo libro di Neale Donald Walsch è all'altezza del primo?

Articolo sul libro di Neale Donald Walsch Conversazioni con Dio - Libro 2



Questo è il secondo appuntamento con la nuova "rubrica" degli articoli di approfondimento. Se il primo approfondimento era stato per Conversazioni con Dio - Libro 1 di Neale Donald Walsch, questo secondo è proprio per il suo seguito, ossia Conversazioni con Dio - Libro 2.

I libri di Neale Donald Walsch sono incredibilmente ricchi di spunti e concetti... e non a caso, stando a sentire il suo autore, sono frutto di parole divine, per cui non dovremmo sorprenderci...

Ad ogni modo, Dio o non Dio, idee e spunti sono veramente numerosi e importanti, per cui si tratta di libri che vale certamente la pena di leggere. In tale sede, propongo un paio di spunti estrapolati da Conversazioni con Dio - Libro 2.

Il primo riguarda la coincidenze-casualità-sincronicità.

Dice Dio: "Non incontrate mai nessuno accidentalmente. Le coincidenze non esistono. La vita non è un prodotto del caso". Poche parole e sintetiche, ma decisamente chiare, e certamente se vivessimo la nostra esistenza con tale convinzione nel cuore vivremmo in ben altro modo, probabilmente più ispirato, felice e produttivo. Altro spunto: le proprie passioni. Nel testo Dio sottolinea come nella nostra società sono rarissime le persone che si occupano di quello che amano, mentre la regola è proprio il contrario: facciamo un lavoro che non ci piace, spesso che odiamo, per avere in cambio del denaro. Al contrario, Dio dice: "L’implicazione è chiara: se vi piace dedicarvi a qualcosa, facendolo non dovreste anche ricavarne denaro.
La maggior parte delle persone si guadagna da vivere con qualcosa che odia, o comunque svolgendo un lavoro duro, che è tutto tranne che gioia infinita.
(…) Eppure vi dico: amate, amate, amate le cose che desiderate, perché sarà il vostro amore ad attrarle a voi. Quelle cose sono il materiale della vita. Se le amate, amate la vita!". Anche qui, poche parole, ma molto chiare, peraltro in linea con quanto ci hanno suggerito da sempre gli insegnanti spirituali, e che ripetono anche i coach di sviluppo personale, oltre che la notoria legge di attrazione: dedicati a ciò che ami, e il resto arriverà di conseguenza.

In conclusione, non posso che consigliare Conversazioni con Dio - Libro 2 di Neale Donald Walsch, e in generale tutti i libri di quest'ultimo.



Fonte dell'articolo su Conversazioni con Dio - Libro 2, di Neale Donald Walsch

Faust: hai mai visto il film di Murnau del 1926??

Recensione del film di Murnau Faust


Faust è uno dei film in assoluto più famosi della storia del cinema, insieme a pochi altri casi come Metropolis di Fritz Lang, La guerra dei mondi di Orson Wells o Nosferatu dello stesso Friedrich Murnau.

Peraltro, chi segue Cinema e film da tempo sa che ogni tanto ripesco dal passato, che siano anni 60 o anni 20 come in questo (1926, per la precisione).

Nella recensione di Metropolis ero stato molto sincero: prima di vedere il film non avrei pensato che un film muto e così datato avrebbe potuto coinvolgermi tanto, dato che, da spettatore del nuovo millennio, sono abituato a un certo livello di elementi visivi e uditivi. E invece Metropolis mi ha appassionato, tra l'altro dimostrandosi storia molto attuale.

Stesso discorso per Faust: si tratta di film muti, è vero, e peraltro recitati in modo veramente old style, più da teatro che non da cinema, ma in fin di conti variare un po' ci fa bene, e il film ha contenuti e qualità, pur soffrendo inevitabilmente sul versante tecnonollogico-estetico.

Ecco in breve la trama di Faust, racconto popolare tedesco reso famoso prima su carta da Goethe e poi su schermo dallo stesso Murnau: un arcangelo promette a Mefisto (o Mefistofele, ossia il diavolo) la Terra intera se questi saprà portare dalla sua parte Faust, un anziano studioso noto per la sua saggezza e il suo altruismo.

Mefisto ci si mette dunque di buona lena, e in effetti qualcosa ottiene: pian piano Faust si fa prendere la mano, accecato dai desideri di potere e fama.

Poi però...

Come detto, globalmente ho gradito Faust, film tecnologicamente obsoleto, ma con dei contenuti ed un perchè (non è un caso che si diventa dei classici); anche se, a dirla tutta, tra i due vecchietti ho preferito Metropolis di Fritz Lang.


Fonte della recensione del film di Murnau Faust