lunedì 14 marzo 2011

Benvenuti al sud: ti è piaciuto il film con Claudio Bisio??

Recensione del film Benvenuti al sud



Benvenuti al sud è il remake italiano dell'originale film francese Giù al nord, che ha spopolato in madrepatria riscuotendo buon successo anche nel resto del mondo.

In cabina di regia Luca Miniero, mentre gli intepreti principali sono Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini e Giacomo Rizzo (questi ultimi due già recensiti ne L’amico di famiglia).

Tra l'altro, in Benvenuti al sud compare in un cameo anche Dany Boon, regista e attore di Giù al nord.

La conversione del film è in qualche modo bizzarra, visto che Benvenuti al sud è al contempo uguale e diversissimo da Giù al nord.

E' uguale nel senso che la trama di fondo è esattamente la stessa: un direttore di poste si finge disabile per ottenere il trasferimenti che desiderava, finendo poi per avere un trasferimento-punizione una volta scoperto.

E' diversissimo, invece, nel senso che il paradigma di fondo è letteralmente ribaltato: nel film francese l'aitante direttore postale ambiva al trasferimento nel sud mediterraneo, finendo per essere spedito nel freddo nord; nel film italiano, invece, l'uomo ambisce all'ufficio di Milano, ma finisce al contrario al sud.

In Campania e a Castellabate, per essere precisi, laddove farà amicizia soprattutto con Mattia.

Benvenuti al sud è un film caruccio, ma sostanzialmente senza pretese, che non va oltre l'umorismo da luoghi comuni su meridionali e nordici, nè oltre una trama da lieto fine piuttosto scontata.

Claudio Bisio e compagni, comunque, si dimostrano sufficientemente divertenti e in parte.



Fonte della recensione del film Benvenuti al sud

Una chiave per guarire: ce la dà Giorgio Mambretti...

Una chiave per guarire - Giorgio Mambretti

Recensione del libro Una chiave per guarire, di Giorgio Mambretti



Una chiave per guarire è il secondo libro che recensisco di Giorgio Mambretti, dopo La medicina sottosopra… e se Hamer avesse ragione?, evidentemente dedicato al dottor Hamer e alla sua Nuova Medicina.

In quest'altro volume Mambretti riprende le fila del discorso, ma lo porta avanti, integrando le teoria della Nuova Medicina con un approccio persino più ampio, comprendente anche osteopatia, inconscio, ayurveda, etc.

Dico subito che si tratta di un approccio a mio avviso non solo positivo, ma eccellente, perchè rappresenta perfettamente la figura di medico che auspico possa diventare la regola, e non l'eccezione: un medico orientato al paziente, e non alle schede, all'approccio psicologico, e non alla somministrazione di farmaci, di mente aperta, e non ottuso.

Peraltro, tale figura è descritta da Giorgio Mambretti in un contesto pseudo-narrativo, posto che il personaggio centrale del libro è tale Tentaclef (in francese "tieni la tua chiave", motto che rappresenta la presa di coscienza del paziente della sua responsabilità in ambito medico e di guarigione), sorta di alter ego dello stesso Mambretti e specie di Sherlock Holmes della medicina, medico intuitivo e di vedute ampie.

In definitiva, a parte gli errori di battitura e di ortografia (ma l'autore sottolinea da subito il suo non scrivere per l'arte letteraria, ma con fini pratici), Una chiave per guarire di Giorgio Mambretti, mi è piaciuto molto, e spero anzi che possa ritagliarsi uno spazio importante sia tra i lettori occasionali, sia tra i colleghi in campo medico.



Fonte della recensione del libro di Giorgio Mambretti Una chiave per guarire