venerdì 4 marzo 2011

Dirty love - Tutti pazzi per Jenny: uno dei film più stupidi della storia?

Recensione del film Dirty love - Tutti pazzi per Jenny



Dirty love - Tutti pazzi per Jenny è un film del 2005 con le belle Jenny McCarthy e Carmen Electra, affiancate da Eddie Kaye Thomas (che sarebbe Finch di American pie 1, American pie 2, American pie 3)

Già questi nomi bastano a individuarne il genere: comico con riflessi demenziali.

Fin qui ok, ci sono film comico-demenziali assolutamente ben riusciti (penso agli stessi American pie, ma anche a Zohan - Tutte le donne vengono al pettine, Fatti, strafatti e strafighe, Benvenuti a Zombieland)... ma Dirty love è di buona qualità?

La risposta purtroppo è no, e anzi Dirty love - Tutti pazzi per Jenny si segnala per:

- una trama ridicola e scontatissima,

- dei personaggi sterotipati e banali,

- umorismo di bassissimo livello.

- belle ragazze.

L'ultimo punto è l'unico passabile, anche se pure qui si potrebbe commentare l'eccesso di carne mostrata, escamotage per distogliere l'attenzione dal resto del film.

Mi ha stupido peraltro l'aver letto in rete dei commenti elogiativi dell'ironia di questo film, che di ironia (ossia forma di intelligenza e di umorismo sofisticati) non ne ha, ma solo gag assai becere e banali.

Insomma, il mio consiglio è di evitare Dirty love - Tutti pazzi per Jenny, poi fate voi.


Fonte della recensione del film Dirty love - Tutti pazzi per Jenny

Fuoriclasse - Storia naturale del successo: ce la svela Malcolm Gladwell...

Recensione del libro di Malcolm Gladwell Fuoriclasse



Fuoriclasse - Storia naturale del successo è il libro scritto nel 2008 da Malcolm Gladwell e risultato del suo studio sul successo e sulle persone di successo.

Malcolm Gladwell è un giornalista ricercatore nel campo delle scienze sociali, già autore di alcuni libri... di successo, per l'appunto.

La sua teoria di fondo è la seguente: certamente le abilità personali contano molto nella vita, ma ancora di più contano gli influssi familiari e ambientali, le conoscenze personali, nonchè le opportunità che si presentano, spesso in modo fortunato.

In tal senso, in Fuoriclasse Malcolm Gladwell sminuisce la figura e l'ideale del self made-man, dell'uomo che si è fatto da solo e solo grazie alle sue forze e alle sue qualità, sottolineando, anche grazie ad alcuni casi di persone di successo, quanto nella vita siano importanti le circostanze esterne; quindi, come detto, famiglia e provenienza sociale conoscenze,occasioni che si presentano.

Dunque, Fuoriclasse va parecchio contro la letteratura di settore che, in un'ottica di motivazione e svilupo personale, ci ha spesso propostoun tipo di mentalità di successo, piuttosto che un successo che arriva anche e soprattutto dall'esterno; si pensi a libri come La mente milionaria di Thomas Stanley, Le 7 regole per avere successo di Stephen Covey, I segreti della mente milionaria di Harv Eker, Pensa in grande e manda tutti al diavolo di Donald Trump.

O si pensi anche a testi come Fattore fortuna di Richard Wiseman o L'ottimismo logico di Price Pritchett, tesi a dimostrare che la fortuna non esiste e che trattasi invece di qualcosa che ci costruiamo noi.

Ad ogni modo, Malcolm Gladwell ci invita ad impegnarci e a coltivare i nostri talenti, ma mantenendo comunque un approccio concreto e pratico.

In definitiva, Fuoriclasse di Malcolm Gladwell è una lettura interessante, anche se da certi punti di vista non troppo motivante.



Fonte della recensione del libro Fuoriclasse di Malcolm Gladwell