lunedì 14 febbraio 2011

Cous cous: un film sulla realtà franco-araba nella Francia del sud...

Cous cous - Film

Recensione del film Cous cous




Cous cous è un film di Abdellatif Kechiche, regista tunisino noto per le sue storie di tipo "etnico", incentrate sulla spesso difficile realtà degli arabi impiantati in Francia.

Un film e un tema certo particolare, come particolari e poco conosciuti peraltro sono stati gli ultimi film che ho recensito (si pensi a Sogni di Akira Kurosawa, Vai e vivrai di Radu Mihaileanu, Il grande sonno di Howard Hawks).

Ecco in breve la trama di Cous cous: Slimane è un sessantenne di origine araba che lavora al porto di Sète, piccolo centro vicino Marsiglia, come manovale e riparatore di barche.

Un po' per lo scarso lavoro e un po' per la sua età, tuttavia, di fatto è spinto a licenziarsi, fatto che lo porta a intraprendere una nuova attività: aprire un ristorante su un'imbaracazione ormeggiata al molo.

Le difficoltà sono però tante: da un lato la burocrazia francese, e dall'altro le incomprensionii familiari, visto che Slimane ha una situazione complicata anche su quel versante: la sua ex moglie sarebbe la cuoca del ristorante, mentre la figlia della sua attuale compagna il suo braccio destro nel progettare l'impresa.

E proprio il rapporto con la sua figliastra Rym costituisce a mio avviso l'unico motivo degno di nota del film, altrimenti noioso e chiassoso senza motivo.

Proprio la ragazza (interpretata da Hafsia Herzi, giovane attrice di cui probabilmente sentiremo ancora parlare) è il personaggio più interessante di Cous cous, che altrimenti propone dialoghi privi di interesse e piuttosto sciatti, come poco interessante è la storia nel suo complesso, a tratti anzi noiosa.

Il finale, poi, pare del tutto improbabile e fittizio.

Anche se, a dirla tutta, non l'hanno pensata così coloro che hanno fatto vincere a Cous cous il Leone d'argento a Venezia, ossia ils econdo premio per importanza dopo il Leone d'oro.

Questione di gusti, dunque... di mio, consiglio Cous cous solo agli amanti dei dramma un po' popolani, oppure a coloro che apprezzano le ambientazioni sociali per noi un po' esotiche.



Fonte della recensione del film Cous cous


Il viaggio sciamanico: ce ne parla Sandra Ingerman...

Il viaggio sciamanico - Sandra Ingerman

Recensione del libro Il viaggio sciamanico, di Sandra Ingerman



Il libro di cui ci occupiamo quest'oggi è Il viaggio sciamanico, che è stato scritto da Sandra Ingerman nel 2004 e dedicato, come intuibile, allo sciamanesimo e ai viaggi sciamanici.

Viaggi interiori, beninteso, dal momento che lo sciamanesimo è concepito come strumento di crescita personale e di benessere personale.

Il viaggio sciamanico - Una guida introduttiva si propone dunque di essere la nostra guida ai viaggi nei mondi invisibili.

Sandra Ingerman peraltro studia da molto tempo le antiche pratiche di guarigione e di crescita spirituale, tanto da aver avuto un certo successo già nel 1991 con il best seller Il recupero dell’anima.

Il viaggio sciamanico è concepito come doppio ausilio per il lettore intenzionato ad effettuare tale viaggio di scoperta dentro di sè: da un lato il libro, con parte teorica e parte pratica, e dall'altro il cd di rilassamento, che è di accompagnamento al momento esperienziale.

Abbiamo così una doppia valenza, conoscitiva (l'autrice parte dalle figure degli sciamani nelle culture indigene di varie parti del mondo) e applicativa (con gli esercizi descritti nel libro, come quello dell'animale del potere, cui si affianca il cd audio).

Anche l'obiettivo è duplice, ed è relativo sia al viaggio di scoperta dentro di sè, sia, più semplicemente, al rilassamento e al benessere fisico.

Insomma, Il viaggio sciamanico di Sandra Ingerman è un libro che potrebbe interessare e piacere a molte persone...



Fonte della recensione del libro di Sandra Ingerman, Il viaggio sciamanico