martedì 28 settembre 2010

Carte di credito e carte di debito: come va l'utilizzo in Italia??

Andiamo ad analizzare quelli che sono stati i risultati emersi dall'Osservatorio sulle Carte di Credito organizzato da Assofin e dal Crif sul 2009.

Il dato generale è quello di un utilizzo nettamente inferiore rispetto all'Europa, specialmente ai paesi occidentali.

Il numero di carte di credito e di carte di debito è rimasto sostanzialmente invariato (rispettivamente, 33 e 36 milioni), però al suo interno è diminuito il numero delle carte attive (-5,7%): ora le carte attive sono solo il 45% del loro totale.

Tuttavia, è aumentato il volume delle transazioni effettuate con le carte di credito (8,9%, per un totale di soldi movimentati di 56 miliardi di euro), segno che chi sta usando le carte lo sta facendo sempre di più.

E' diminuito però il valore della transazione media, da 104 euro a 98 euro.

Aumento anche per il numero di transazioni effettuate con le carte di debito: +3,3%, per un totale di 62 miliardi di euro.

Anche in tale caso, leggera flessione dell'importo medio: da 71 a 69 euro.

Al contrario, calo di uso per le carte rateali, certamente a causa del periodo di crisi economica, che ha indotto le famiglie italiane ad essere più prudenti con le forme di finanziamento; ergo, meno carte rateali in circolazioni, e meno erogazioni (-10,2% e -36,7%).

Rimane alto invece l'utilizzo delle carte opzione, gradite per la loro flessibilità: ben il 70% delle operazioni dello scorso anno è da riferire alle carte multifunzione, contrapposte a quelle rateali classiche.

Allungano il passo anche le carte prepagate: +12% il loro aumento di utilizzo nel 2009.

Quanto alle regioni italiane con la maggiore diffusione di carte, eccole: Lombardia, Lazio, Veneto e Sicilia (anche perchè densamente popolate).

I trend sul fenomeno carte di credito-carte di debito, comunque, sono chiari: esse continuano ad essere utilizzate largamente dai ceti più abbienti, mentre i giovani e i ceti meno abbienti ne stanno alla larga.

Fonte: http://assicurazionimutuiprestiti.blogspot.com/2010/09/carte-di-credito-e-carte-di-debito.html

Abaddon: l'apprezzato seguito dell'apprezzato L'ultimo viaggio di Dio, romanzo di James Morrow!

Sono passati diversi anni da quando ho acquistato Abaddon di James Morrow.

E non è che non lo avessi letto per poco interesse... anzi!

Il fatto era che, dopo l'acquisto di quello che sembrava un romanzo originale e ironico, mi accorsi che trattavasi di un seguito, e precisamente del seguito di L’ultimo viaggio di Dio, libro che tuttavia era difficile da reperire.

Dopo un bel po' di tempo, comunque, ce l'ho fatta, e quindi ho letto e recensito entrambi.

Sarò sincero come sempre con i miei lettori: così come mi aveva un poco deluso L'ultimo viaggio di Dio, posto che le mie aspettative erano alte, e si sono trovate di fronte un libro solamente discreto (secondo il mio parere), stessa cosa è avvenuta con Abaddon.

Anzi, il sequel mi è piaciuto ancora un po' meno, probabilmente per via della forte drammaticità interna (tra cancri e malattie varie), e ciò a dispetto del fatto che spesso il tono del narrato è da commedia, e da commedia surreale e grottesca, dal momento che, stringi stringi, il tutto si basa sulla premessa fantastica per cui il corpo di Dio un bel giorno è caduto sulla Terra, apparentemente morto, fatto che scatenerà presso gli uomini desideri e opinioni contrastanti (sia su cosa sia successo sia su cosa occorra fare).

A proprosito di desideri contrastanti, Abaddon ci presenta da un lato Martin Candle, giudice di pace desideroso di far condannare Dio presso il tribunale internazionale dell'Aia a causa di un'esistenza piuttosto sfortunata (cancro alla prostata, morte della moglie in un incidente stradale, etc), e dall'altro il ricco Lovett, miliardario che finanzia tutto il costosissimo processo, desideroso invece di far assolvere Dio a furiadi obiezioni teologiche e difese ontologiche.

Il libro presenta diversi livelli di lettura, dunque, oscillando dra tramma, comedia, grottesco e dissertazione filosofica, risultando in generale abbastanza godibile, come prova il fatto di averlo terminato piuttosto in fretta e di buona lena, fatto che mi porta ad assegnargli una valutazione più che sufficiente.

Tuttavia, è pur vero che non mi ha entusiasmato, e che si ha la perenne sensazione che James Morrow, potrebbe fare qualcosa in più, ma non la fa...

Ad ogni modo, trattasi di romanzo originale e brillante, che vale certamente la pena di leggere... d'altronde, non sarà certo un caso se Morrow ha ricevuto molti premi (specia per il romanzo distopico Il ribelle di Veritas, che recensirò senz'altro in futuro).


Fonte: http://libriromanzi.blogspot.com/2010/09/abaddon-james-morrow-surreale.html